That’s the press, baby

Attendo con ostentata quanto apparente lucidità la semestrale visita dell'amministratore delegato – a luglio, prima delle vacanze estive, a dicembre, prima delle vacanze di Natale, per rispettare la finzione universalmente accettata come verità secondo cui due giorni liberi consecutivi e senza possibilità di essere richiamati al lavoro "per improrogabili esigenze di servizio" sono una vacanza – forte delle percentuali snocciolate a caso da un componenente del cdr che mi parla con la stessa trasparenza con cui Raffaele Cutolo affrontava le domande di giudici e giornalisti e che peraltro è l'unico componente del cdr di cui mi fidi almeno in parte, visto che, degli altri due, uno ha la capacità di elaborazione di una piattaforma di rivendicazioni politiche analoga a quella di un sedicenne in kefiah e megafono, l'altro fa i titoli blu. Nel senso che secondo lui, che poi è una lei, la nuova grafica prevede che il quotidiano possa andare in stampa con avveniristici titoli di colore blu.
"Al 99,9% il contratto verrà prorogato a tutti i precari fino al termine massimo previsto dagli accordi nazionali di categoria, poi si vedrà", mi dice Cutolo, prima di improvvisare una serie di sgangherate profezie sul mio futuro professionale all'interno del giornale, che hanno la caratteristica di essere tutte credibili ai suoi occhi e tutte incompatibili tra di loro agli occhi di qualsiasi persona dotata di raziocinio. Nell'ordine, e in seguito a complicati valzer di poltrone, potrei finire a Salerno, a Caserta – e per fortuna nessuno ha ancora nominato Avellino e l'accessoria morte civile -, alla cronaca e, novità dell'ultima ora, perfino allo sport, "perché il capo ti stima e sarebbe ben contento di averti con sé".
"Sono pronto ad andare ovunque", gli rispondo, con la rabbiosa rassegnazione tipica di una generazione che pur di avere un lavoro è disposta a farlo anche gratis, ma consapevole che non si tratta del mio caso, dato che ho appena impegnato la tredicesima per comprare l'iPhone.
"Questo faresti bene a non dirlo", aggiunge sibillino Licio Gelli, fu Cutolo, che non si riferisce al mio acquisto à la page e che già immagino tessere oscure trame per promuovere il mio trasferimento in Irpinia, lì dove le innumerevoli possibilità offerte dall'iPhone, nessuna delle quali, a una sommaria analisi, sembra avere un'utilità pratica, potrebbero davvero acquisire un senso: farmi perdere il tempo necessario a impedirmi di progettare il suicidio causa noia e overdose di Aglianico.

Attendo la semestrale visita dell'amministratore delegato, stamattina, per sapere, stasera, se continuerò a essere un buon partito per altri sei mesi. Poi ti comprerò un regalo.

14 commenti

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14 risposte a “That’s the press, baby

  1. utente anonimo

    Su, potrebbe andare peggio. Almeno in Irpinia il vino è buono, ti suicidi bene. Pensa se ti mandassero nel basso Lazio: vini imbevibili.
    Ti consiglio questo.

    Agne

  2. Questa tua svolta etilica mi preoccupa un po'.

  3. utente anonimo

    Sei sempre il solito esagerato. Tu hai parlato dell'Aglianico, hai cominciato te. Io metto solo in pratica quello che ho imparato.

    Agne

  4. Si parte con l'Aglianico e si finisce con… no, non lo voglio neanche dire, guarda.

  5. Ma scusa… è il giornalismo che ti rende un buon partito? Perché ha me hanno insegnato l'opposto.
    E certo io non sono una giornalista, ma domenica alle sei, mentre stavo ancora imprecando contro Pellisier, mi hanno chiamata esigendo un pezzo entro le nove di lunedì.
    Sono un po' la puttana delle riviste bresciane.
    No, le puttane le pagano.
    Sono la bocca di rosa delle riviste bresciane.

    Facci sapere.
    E comprale un bel regalo, eh.

  6. shappare: sì, ma quando vai in giro ricordati di usare la parola "freelance". Io ho barattato la mia libertà con lo stipendio minimo del contratto nazionale di categoria. È stata dura rinunciare a tutti i sogni che avevo da bambino, ma poi mi hanno dato la prima busta paga. Ragazzi, attenti, non fate come me, inseguite i vostri sogni.
    (il regalo potrebbe essere anche a un uomo. Per esempio mio padre vuole un giaccone nuovo)

    alike: manca ancora l'ufficialità. Un po' come Cassano al Milan.

  7. guarda che il Cesanese del Piglio e certo Shiraz sono comunque decenti. Shiraz, Shiraz, attaccate ar….

    rac

  8. la precarietà del lavoro, di qualsiasi lavoro, non conferisce a nessuno il titolo di "buon partito", voglio rassicurarti su questo punto.
    Comunque Caserta e Salerno alquanto, ci starebbero pure, ma non hai nominato Benevento, a livello Avellino se non peggio, non fa parte più della campania o non ne hai parlato per rifuggirne l'idea?

  9. dimenticavo, che tristezza l'iphone, mi sta facendo la stessa intolleranza delle converse.

  10. Anche a me fa tristezza l'iphone.
    Però capisco la tua scelta (della busta paga, non dell'iphone).

    (Sì, ovvio. E mia nonna vuole un portafoto.
    Infatti ho appena comprato un portafoto.)

  11. Commento solo per complimentarti della tua fashionissima versione natalizia, non certo per mostrarmi preoccupata del fatto che se ti mandano allo sport non posso più girarti i miei comunicati…

  12. utente anonimo

    è veramente da sfigati usare, anzi, impegnare la tredicesima per l'iphone

  13. Sì, e abbasso il complotto plutocratico giudaico-capitalista.

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